Come riconoscere l’autismo: l’importanza della diagnosi precoce
Come riconoscere l’autismo: la diagnosi precoce è un aspetto fondamentale. Va, però, formato il genitore sull’identificazione di segni e segnali per capire se il proprio figlio è autistico.
Spesso le segnalazioni di autismo ai servizi arrivano dalla scuola.
Molti bambini tuttavia non vi accedono prima dei 3 anni: troppo tardi per una diagnosi precoce ideale.
Questo comporta che genitori e pediatri abbiano un ruolo centrale per una diagnosi precoce che possa arrivare ai 18 mesi.
In questo articolo cerchiamo di approfondire sintomi, segni e segnali di autismo che permettano ai genitori di riconoscere il problema tempestivamente per avviare il processo di presa in carico riabilitativa.
Come riconoscere l’autismo: l’importanza della diagnosi precoce
Nell’ambito degli interventi sui disturbi dello spettro autistico, un aspetto su cui tutta la letteratura scientifica e l’esperienza clinica converge è l’importanza della diagnosi e del riconoscimento precoci che permettono di avviare tempestivamente l’intervento comportamentale intensivo.
Riconoscere l’autismo il prima possibile, idealmente intorno all’età di diciotto mesi, fa una differenza enorme sulla possibilità di recupero della sintomatologia e dei ritardi nello sviluppo cognitivo e sociale.
L’autismo si esprime attraverso uno spettro di sintomi che vanno a definire i disturbi dello spettro autistico ( criteri diagnostici del DSM 5)
Ogni bambino nello spettro autistico presenta difficoltà, di variabile entità, nelle seguenti tre aree:
- Comunicazione verbale e non verbale;
- Capacità di relazionarsi efficacemente con gli altri e con il mondo circostante;
- Flessibilità di comportamento e pensiero.
Esistono opinioni diverse tra medici, genitori ed esperti su ciò che provoca l’autismo e il modo migliore per trattarlo.
Tuttavia, come anticipato, c’è un fatto su cui tutti concordano: un intervento tempestivo e intensivo risulta fondamentale e la sua precocità può essere data solo da un riconoscimento, e conseguente diagnosi, tempestive.
Intervento tempestivo che deve essere in linea con le attuali linee guida dettate dalla letteratura scientifica: va quindi implementato un intervento riabilitativo di approccio comportamentale in linea con i principi dell’ABA.
Come riconoscere l’autismo: ruolo del genitore
L’eterogeneità dei sintomi e delle caratteristiche del disturbo dello spettro dell’autismo mettono al centro del processo verso una diagnosi tempestiva il ruolo del genitore nel riconoscere i segnali di autismo che andranno segnalati all’equipe clinica, a partire dal pediatra fino ai servizi specialistici che imposteranno ed implementeranno il trattamento riabilitativo individualizzato.
Come genitore, sei nella posizione migliore per individuare i primi segni e segnali di autismo.
Conosci tuo figlio meglio di chiunque altro e osservi comportamenti ed eventuali anomalie nello sviluppo che un pediatra, in una rapida visita di qualche decina di minuti in un contesto che non è quello del bambino, potrebbe non avere la possibilità di vedere.
Il pediatra ha un ruolo fondamentale nella salute e il benessere di tuo figlio, ma non sminuire mai l’importanza delle tue osservazioni ed esperienze.
Segnali di autismo rilevabili precocemente (entro i due anni) dal genitore, nell’interazione con il proprio figlio, sono i seguenti.
Il tuo bambino:
- Non ti sorride quando gli sorridi (scarsa reciprocità emotiva);
- Non ti guarda mentre gli dai da mangiare (contatto visivo limitato o assente);
- Non risponde al suo nome o al suono di una voce familiare (es: non si gira quando viene chiamato);
- Non imita i tuoi movimenti e le tue espressioni facciali;
- Non condivide e non presenta reciprocità di interesse e divertimento;
- Non segue visivamente gli oggetti o il tuo gesto quando metti in evidenza le cose (mancanza di attenzione condivisa);
- Non saluta o non usa altri gesti per comunicare;
- Non fa dei rumori o dei vocalizzi per attirare la tua attenzione;
- Non cerca le coccole o non cerca di essere preso in braccio.
Come riconoscere l’autismo: ruolo del pediatra
Se voi genitori riconoscete alcuni segnali o avete delle preoccupazioni riguardanti il comportamento di vostro figlio, il pediatra può effettuare un rapidissimo test di screening, il test M-CHAT.
Lo strumento M-CHAT-R può essere somministrato come parte di una visita da un operatore sanitario come il pediatra oppure da altri professionisti, come uno psicologo o un consulente scolastico.
L’obiettivo finale di M-CHAT-R è quello di rilevare in modo tempestivo il maggior numero possibile di casi di disturbo dello spettro autistico.
L’M-CHAT-R contiene un elenco di domande standard che possono essere valutate in meno di due minuti.
La maggior parte delle domande che portano a una risposta negativa (sul test riportato con la scritta “FALLITO”) indicano un potenziale rischio di disturbo dello spettro autistico.
Il seguente algoritmo permette di interpretare il profilo di rischio emerso dalla somministrazione di M-CHAT -R/F.
PUNTEGGIO M CHAT R/F 0-2: basso rischio -> Ripetere lo screening a 24 mesi o dopo 3 mesi;
PUNTEGGIO M CHAT R/F 3-7: rischio moderato -> necessari approfondimenti dello screening tramite invio allo specialista;
PUNTEGGIO M CHAT R/F 8-20: rischio elevato-> Invio allo specialista per approfondire la valutazione diagnostica e verificare l’ammissibilità per i programmi di intervento riabilitativo precoce.
Come riconoscere l’autismo: quando avviare un processo diagnostico completo?
Tutti i bambini devono essere sottoposti a screening per ritardi nello sviluppo e disabilità durante le regolari visite dal pediatra per bambini a:
- 9 mesi
- 18 mesi
- 24 o 30 mesi
Potrebbero essere necessari ulteriori screening se un bambino è ad alto rischio di ritardi nello sviluppo a causa di:
- parto pretermine;
- basso peso alla nascita;
- fratello con disturbo dello spettro autistico;
- presenza di comportamenti o segnali di autismo (es. presenza di rischio rilevato dallo strumento di screening M CHAT).
Se il pediatra di tuo figlio non controlla regolarmente il bambino con questo tipo di test di screening dello sviluppo, chiedigli di farlo!
Se insieme al tuo pediatra rilevate i segni di un problema, è necessaria una valutazione diagnostica completa.